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martedì 16 agosto 2011

Escursione sul Monte Brancastello. Di notte. Sotto la Luna.

In vetta. Foto in controluce lunare.
Una buona tradizione escursionistica, anche se non riesco molto a rispettarla, è quella di affrontare, almeno una volta all'anno, un'escursione in notturna. Con il sentiero illuminato dalla Luna Piena.




A prima impressione è un'attività che potrebbe spaventare un po'; ma garantisco, invece, che la torcia elettrica (per sicurezza nello zaino e per i tratti sotto al bosco) stavolta non l'ho nemmeno tirata fuori.
Appena gli occhi si abituano alla luminosità notturna, ecco che per miracolo la Luna ci illumina il tracciato e l'ambiente in modo tale da poterlo affrontare con pochissime difficoltà in più rispetto al giorno. E tutto questo sotto il cielo stellato.

Verso Vado di Corno. Solo con la luce lunare.


Il Corno Grande di notte, sotto al manico dell'Orsa Maggiore.



Ecco quindi che quest'estate ho pensato di proporre agli amici del gruppo Facebook "Trekking in Abruzzo" la notturna al Brancastello per la notte tra il 13 ed il 14 agosto. Una vetta nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga di 2385 metri sul livello del mare. Facile da raggiungere dal punto di vista tecnico. E soprattutto molto panoramica.


Dopo una bella cena di gruppo al Rifugio di Fonte Vetica, a Campo Imperatore, ci siamo diretti in auto, arrivando alle 24 precise, all'imbocco della strada che dall'altra parte dell'altopiano conduce in circa 30 minuti di cammino a Vado di Corno, un importante passo proprio sotto le pareti del Corno Grande e da cui parte la lunga cresta panoramicissima che ci condurrà in vetta.

L'orario della mezzanotte viene generalmente scelto per le partenze delle notturne perché, nelle nottate di Luna Piena, a quell'ora il nostro satellite è già alto e l'ambiente circostante è perfettamente illuminato.

Dal Vado di Corno si inizia quindi la lunga salita alla vetta, meta della nostra escursione. Alcune soste per scattare un po' di foto lungo il cammino. E dopo circa 3.30 ore dalla partenza, dopo lo stacco finale più ripido, siamo in vetta.

La provincia di Teramo di notte. Dall'alto.


L'autostrada Teramo-Roma con l'abitato di Casale San Nicola.



Rituali foto di gruppo. Rituali foto dei panorami notturni. E visto che la temperatura scende, dentro ai sacchi a pelo a goderci un po' di Perseidi e qualche minuto di sonno.

In vetta al Monte Brancastello (2385 mslm).


A guardare le stelle cadenti. E qualcuno a dormire.



Il cielo in alta quota è qualcosa di speciale. Chi non l'ha mai visto, la prima volta che se lo ritrova davanti alzando lo sguardo, rimane quasi estasiato a bocca aperta.
Senza inquinamento luminoso si vedono una quantità di stelle che oggi, noi che viviamo nei centri abitati, non riusciamo più ad immaginare. Non è stata questa la nottata giusta per ammirarlo: la Luna Piena illuminava un po' troppo il cielo. Ma comunque abbiamo avuto modo lo stesso di riconoscere per benino le costellazioni principali.
E Mario, uno dei miei vicini di sacco a pelo in vetta, ha contato ben 27 stelle cadenti. Numero difficilmente raggiungibile da città e paesi.


La costellazione di Orione appena sorta dalla vetta del vicino Monte Prena.



Verso le 5.15/5.30 iniziano i bagliori. La temperatura è di circa 5 gradi. Mancano ancora circa 30 minuti all'alba. Ma si esce dai sacchi a pelo. Quasi tutti. Ci si "insacca" per benino in pile e giacche a vento. Si preparano le macchine fotografiche. Qualcuno ha bisogno di caffè, ma alla fine siamo pronti.

Il freddo non ci fermerà.

L'alba dal lontano mare viene ripresa con numerosi scatti.





Ad alba finita, fa ancora freddino, ma la temperatura risale velocemente. Zaini in spalla e si riparte per la discesa. In due ore di cammino risiamo alle auto.

Il Corno Grande e la lunga cresta da ripercorrere per la discesa.

Le notturne sono sicuramente un'esperienza insolita, che solo gli escursionisti in costante attività vivono regolarmente quasi tutti gli anni. Chi è venuto con noi per la prima volta è rimasto piacevolmente soddisfatto e affascinato dall'evento.

I panorami al chiaro di Luna non sono affatto secondi a quelli diurni. Anzi, è molto divertente anche cercare di riconoscere i paesini illuminati che si vedono nelle vallate.
Il tutto poi culmina con lo spettacolo dell'alba, che immediatamente ti ridà la forza per riprendere il cammino per la ridiscesa dalla montagna.


Ecco qui il mio album fotografico, sperando che le immagini, quasi tutte ad esposizioni di 4 o 5 secondi, con macchinetta montata sul pesante cavalletto che mi sono trascinato dietro a mano, raccontino molto meglio delle parole.






Altri link:

L'evento su Facebook

Il resoconto e le foto di Emiliano

Alcune foto di Luciano sono qui

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lunedì 23 maggio 2011

Sul Morrone, ripercorrendo gli ultimi passi di Diana e Tamara

La bella escursione di ieri sul Monte Morrone, nel Parco Nazionale della Majella, mi dà l'occasione di raccontare una storia, una brutta storia, che colpì tragicamente il destino di tre ragazze qui nella mia regione, ormai 14 anni fa.

I media ne parlarono abbondantemente, ma rinfresco un po' la memoria con un breve riassunto di quel che accadde quel maledetto 20 agosto del 1997.

Tre ragazze di Albignasego, in provincia di Padova, Diana Olivetti (23 anni), sua sorella minore Silvia (21 anni) e la loro amica Tamara Gobbo (23 anni), stavano passando le loro vacanze in campeggio nella zona di Caramanico Terme, ai piedi della Majella. Durante un'escursione sul Monte Morrone incontrarono un pastore di origini macedoni, Alivebi Hasani. In un primo momento Hasani si mostrò gentile, indicando loro il sentiero da seguire per evitare alcuni cani pastori. Ma poi, armato di pistola, le raggiunse in un boschetto e uccise Diana e Tamara. Silvia, ferita anche lei, riuscì a fingersi morta e a fuggire. Ferita all'addome riuscì in circa cinque ore di disperato cammino a raggiungere un abitato dando l'allarme.

Quei giorni segnarono profondamente la mia regione e tutt'oggi, da appassionato di montagna ed escursionismo, è uno degli eventi di cronaca nera che ancora ricordo perfettamente.


Il Parco Nazionale della Majella è abbastanza distante dal mio paese. E quindi raramente sono riuscito a venirci per fare escursioni. In questi anni, molto spesso, ho percorso l'autostrada che da Pescara arriva a Roma ed in lontananza ogni volta vedevo il Morrone ricordandomi che una montagna secondaria come questa aveva avuto il suo momento di fama per via di questa brutta storia. E ogni volta mi ripromettevo di salire anch'io in quel luogo. Per vedere anch'io personalmente quelle vedute e quei panorami che le due ragazze videro nei loro ultimi momenti di vita.

Ieri finalmente ho avuto l'occasione di percorrere insieme agli amici del Cai di Pescara proprio il sentiero che queste tre ragazze percorrevano quel lontano 20 agosto. Partendo come Diana, Silvia e Tamara dal Passo San Leonardo, sono arrivato nella località in altura che si chiama Mandra Castrata, nel comune di Pacentro, dove ancora oggi i pastori non vogliono portare più i loro greggi, quasi in segno di rispetto. Ho visto il rifugio di Capo Posto, dove Hasani si riparava. Ed ho visto, lì nelle vicinanze, il rifugio che la sezione del Cai di Sulmona ha intitolato a Diana e Tamara. Proprio lì vicino si trova il boschetto dove è avvenuta la terribile aggressione.
Nelle vicinanze si trova la lapide commemorativa, posta personalmente da Silvia e dai genitori delle due ragazze uccise da Hasani. Una bella foto di Diana e Tamara sedute su un pendio pratoso è stampata su una mattonella di ceramica incastonata sulla lapide commemorativa.


Ne riporto l'iscrizione:
"A DIANA E TAMARA

nel fiore della loro gioventù una folle
mano omicida venne a violare la pace
di questo suolo immacolato.
Le cime di questi monti elevino al cielo
la nostra preghiera insieme ai più
commossi sentimenti di cordoglio per
Diana e Tamara!
Mandra Castrata (Pacentro) 20-8-1997

SILVIA FA DA GAZZELLA
CORRI, CORRI!
CIAO, ARRIVEDERCI
I Genitori



Per completezza segnalo un articolo di quei giorni:

Qui la testimonianza di Silvia nell'aula del tribunale de L'Aquila:


Ecco, invece, l'album fotografico dell'escursione di ieri.





Posti caratterizzati da prati fioriti e panorami mozzafiato, ma purtroppo segnati per sempre da questa brutta storia.

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martedì 15 giugno 2010

Una splendida traversata in montagna

Bellissima escursione con la sezione CAI di Teramo domenica scorsa: una traversata con partenza dal Ceppo per la vetta di Pizzo di Moscio, per poi seguire la cresta principale dei Monti della Laga raggiungendo le vette del Monte Pelone, del Monte Gorzano, le due cime della Laghetta e poi ridiscesa per la Valle delle Cento Fonti fino all'abitato di Cesacastina, dove abbiam concluso il tutto con una splendida cena insieme.
10 ore di cammino complessive (escluso le soste nelle vette) per 1400 metri di dislivello in salita e 1600 in discesa.

Beh, spero che le immagini parlino da sole:



 L'album fotografico completo clickando qui.


Altre foto e anche diverse foto di gruppo qui nell'articolo su caiteramo.it.

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lunedì 14 settembre 2009

Nella valle inaccessibile

Escursione con il CAI di Teramo ad una delle valli più belle e più inaccessibili del Gran Sasso d'Italia.


Album fotografico completo:

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mercoledì 2 settembre 2009

Processione a Santa Colomba

Tre volte che ero stato quassù in quest'eremo sperduto tra i boschi del Gran Sasso e tre volte che l'ho trovato chiuso. Quale migliore occasione per tornarci se non il primo settembre, giornata in cui i residenti dell'abitato di Pretara salgono in processione all'eremo per onorare la Santa?

E quindi, d'accordo con Fabio, lui grande patito di eremi, ieri mattina siamo partiti e dopo circa un'ora di sentiero in salita siamo giunti all'eremo... già sovraffollato...


L'album fotografico qui:

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lunedì 24 agosto 2009

Alla ricerca dell'eremo perduto

Ho inserito nel mio sito il piccolo album fotografico dell'escursione di ieri nella Riserva Naturale di Zompo Lo Schioppo.


Lo trovate qui:

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domenica 16 agosto 2009

In vetta al Monte Brancastello


L'intero album fotografico della panoramica escursione di oggi:

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lunedì 3 agosto 2009

Sorvolando il grande lago

Dopo l'escursione di due settimane fa sul Gran Sasso, un'altra ascesa ad una vetta un po' più bassina, ma più panoramica, il Monte di Mezzo, nei Monti della Laga.

Partiti insieme ai compagni di ascesa Davide e Piero, si raggiunge la vetta in circa tre ore di cammino, attraversando boschi, radure, pendii erbosi ed una delle creste più panoramiche dell'appennino, guardando dall'alto il Lago di Campotosto.


L'intero album fotografico della giornata QUI.

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martedì 21 luglio 2009

Ritorno sul Tetto d'Italia

Prima escursione dell'anno, dato il tempo incerto che c'è stato fino alle settimane scorse.

E quale miglior meta per iniziare la stagione escursionistica se non la Vetta Occidentale del Corno Grande del Gran Sasso? La cima più alta della penisola, 2912 metri sul livello del mare.


Partiti domenica scorsa con l'amico Fabio da Campo Imperatore, quota 2100, si raggiunge la vetta in circa tre ore di cammino (e un po' di arrampicata).


Il piccolo album fotografico qui:

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venerdì 25 luglio 2008

Escursione alle Gole dell'Infernaccio

Ho inserito nel mio sito l'album fotografico dell'escursione di domenica scorsa alle Gole dell'Infernaccio:

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martedì 17 giugno 2008

Escursione PRO-TIBET sul Monte Gorzano

Inserito nel mio sito l'album fotografico di questa bella escursione effettuata domenica:

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martedì 3 giugno 2008

Escursione al cospetto del Gran Sasso

Domenica scorsa ho partecipato alla prima escursione della Settimana Regionale dell'Escursionismo indetta dalla delegazione Abruzzo del CAI.

L'itinerario aveva come punto di partenza il piazzale di Prati di Tivo e dopo la salita nel bosco verso l'Arapietra e successivamente alla Madonnina, punto di arrivo della funivia, scendeva rapidamente verso l'abitato di Casale San Nicola.


Nonostante avessi già percorso questi sentieri, ho partecipato molto volentieri all'escursione. Un itinerario molto panoramico, al cospetto dei corni rocciosi del Gran Sasso.


Al punto più alto dell'escursione, a circa 2000 metri di altitudine, abbiamo anche incontrato Enrico Mentana, con cui abbiamo anche scambiato quattro piacevoli chiacchiere.




Se volete vedere l'album fotografico della giornata CLICKATE QUI.

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sabato 3 maggio 2008

Escursione del 1 maggio sulla Montagna dei Fiori

Ho appena finito di inserire sul mio sito l'album fotografico dell'escursione fatta con i miei amici Alfonso, Luigi e Ferruccio sulla vetta del Monte Girella.

Data la brevità dell'itinerario (si percorre in circa una mattinata), nel pomeriggio abbiamo fatto "altri due passi" verso i ruderi di Castel Manfrino ed al Ciuffo Bonifaci, un luogo tanto bello quanto misterioso.


Se volete dare un'occhiata alle foto, le trovate clickando qui.

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domenica 30 settembre 2007

Escursione sul Monte di Mezzo

Ecco alcune foto scattate oggi all'escursione sul Monte di Mezzo, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

La montagna, nel gruppo della Laga, è una delle più panoramiche della zona grazie alla sua posizione sovrastante il Lago di Campotosto.


Campotosto e parte del Lago


I Monti Gemelli e vista sulla provincia di Teramo


Foto di gruppo in vetta: io, Silvia ed Alessandro


La pratosa valle del Paradiso e la boscosa valle dell'Inferno sul lontano Monte San Franco


Panorama sul lago


Il gruppo del Gran Sasso visto dalla vetta

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martedì 18 settembre 2007

Montagna dei Fiori e dintorni

Giusto alcune foto scattate domenica alle escursioni sul Monte Girella, all'eremo di San Marco ed a Civitella del Tronto.


Le caciare, rifugi pastorali interamente in pietra e a forma di igloo


L'interno di una caciara


L'eremo di San Marco


L'entrata all'eremo


Panorama dalla fortezza di Civitella verso l'abbazia di Montesanto


Dalla fortezza verso la Montagna dei Fiori


Panorama sull'abitato e verso le valli teramane

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lunedì 3 settembre 2007

Escursione a Pizzo di Moscio

Ecco qualche foto dell'escursione fatta ieri con gli amici Alessandro e Silvia su una delle vette principali del gruppo dei Monti della Laga, Pizzo di Moscio.

Il programma prevedeva l'ascesa al Corno Piccolo del Gran Sasso, ma dato il tempo incerto, abbiamo preferito non avventurarci tra le rocce e abbiamo ripiegato sulla Laga, dei monti un po' sconosciuti, ma veramente belli dal punto di vista naturalistico.


La vetta di Pizzo di Moscio


Foto di gruppo in vetta


Dalla vetta tra le nuvole


Colori d'autunno... un po' in anticipo

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