Escursione sul Monte Brancastello. Di notte. Sotto la Luna.
In vetta. Foto in controluce lunare. |
A prima impressione è un'attività che potrebbe spaventare un po'; ma garantisco, invece, che la torcia elettrica (per sicurezza nello zaino e per i tratti sotto al bosco) stavolta non l'ho nemmeno tirata fuori.
Appena gli occhi si abituano alla luminosità notturna, ecco che per miracolo la Luna ci illumina il tracciato e l'ambiente in modo tale da poterlo affrontare con pochissime difficoltà in più rispetto al giorno. E tutto questo sotto il cielo stellato.
Verso Vado di Corno. Solo con la luce lunare. |
Il Corno Grande di notte, sotto al manico dell'Orsa Maggiore. |
Ecco quindi che quest'estate ho pensato di proporre agli amici del gruppo Facebook "Trekking in Abruzzo" la notturna al Brancastello per la notte tra il 13 ed il 14 agosto. Una vetta nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga di 2385 metri sul livello del mare. Facile da raggiungere dal punto di vista tecnico. E soprattutto molto panoramica.
Dopo una bella cena di gruppo al Rifugio di Fonte Vetica, a Campo Imperatore, ci siamo diretti in auto, arrivando alle 24 precise, all'imbocco della strada che dall'altra parte dell'altopiano conduce in circa 30 minuti di cammino a Vado di Corno, un importante passo proprio sotto le pareti del Corno Grande e da cui parte la lunga cresta panoramicissima che ci condurrà in vetta.
L'orario della mezzanotte viene generalmente scelto per le partenze delle notturne perché, nelle nottate di Luna Piena, a quell'ora il nostro satellite è già alto e l'ambiente circostante è perfettamente illuminato.
Dal Vado di Corno si inizia quindi la lunga salita alla vetta, meta della nostra escursione. Alcune soste per scattare un po' di foto lungo il cammino. E dopo circa 3.30 ore dalla partenza, dopo lo stacco finale più ripido, siamo in vetta.
La provincia di Teramo di notte. Dall'alto. |
L'autostrada Teramo-Roma con l'abitato di Casale San Nicola. |
Rituali foto di gruppo. Rituali foto dei panorami notturni. E visto che la temperatura scende, dentro ai sacchi a pelo a goderci un po' di Perseidi e qualche minuto di sonno.
In vetta al Monte Brancastello (2385 mslm). |
A guardare le stelle cadenti. E qualcuno a dormire. |
Il cielo in alta quota è qualcosa di speciale. Chi non l'ha mai visto, la prima volta che se lo ritrova davanti alzando lo sguardo, rimane quasi estasiato a bocca aperta.
Senza inquinamento luminoso si vedono una quantità di stelle che oggi, noi che viviamo nei centri abitati, non riusciamo più ad immaginare. Non è stata questa la nottata giusta per ammirarlo: la Luna Piena illuminava un po' troppo il cielo. Ma comunque abbiamo avuto modo lo stesso di riconoscere per benino le costellazioni principali.
E Mario, uno dei miei vicini di sacco a pelo in vetta, ha contato ben 27 stelle cadenti. Numero difficilmente raggiungibile da città e paesi.
La costellazione di Orione appena sorta dalla vetta del vicino Monte Prena. |
Verso le 5.15/5.30 iniziano i bagliori. La temperatura è di circa 5 gradi. Mancano ancora circa 30 minuti all'alba. Ma si esce dai sacchi a pelo. Quasi tutti. Ci si "insacca" per benino in pile e giacche a vento. Si preparano le macchine fotografiche. Qualcuno ha bisogno di caffè, ma alla fine siamo pronti.
Il freddo non ci fermerà. |
L'alba dal lontano mare viene ripresa con numerosi scatti.
Ad alba finita, fa ancora freddino, ma la temperatura risale velocemente. Zaini in spalla e si riparte per la discesa. In due ore di cammino risiamo alle auto.
Il Corno Grande e la lunga cresta da ripercorrere per la discesa. |
Le notturne sono sicuramente un'esperienza insolita, che solo gli escursionisti in costante attività vivono regolarmente quasi tutti gli anni. Chi è venuto con noi per la prima volta è rimasto piacevolmente soddisfatto e affascinato dall'evento.
I panorami al chiaro di Luna non sono affatto secondi a quelli diurni. Anzi, è molto divertente anche cercare di riconoscere i paesini illuminati che si vedono nelle vallate.
Il tutto poi culmina con lo spettacolo dell'alba, che immediatamente ti ridà la forza per riprendere il cammino per la ridiscesa dalla montagna.
Ecco qui il mio album fotografico, sperando che le immagini, quasi tutte ad esposizioni di 4 o 5 secondi, con macchinetta montata sul pesante cavalletto che mi sono trascinato dietro a mano, raccontino molto meglio delle parole.
Altri link:
L'evento su Facebook
Il resoconto e le foto di Emiliano
Alcune foto di Luciano sono qui
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