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mercoledì 1 luglio 2009

Condannato e colpevole, ma non ditelo a nessuno

Prima c'ha provato il senatore Gianpiero D'Alia (dell'UDC), con un emenamento (Art. 50-bis, poi art. 60) nel disegno di legge 773 (c.d. "Decreto Sicurezza"), a mettere un "bavaglio ad internet".
Poi questo emendamento è stato abrogato da un controemendamento presentato dal deputato Roberto Cassinelli (PDL), blogger oltre che politico, e quindi un po' più pratico degli strumenti di cui si stava parlando.

Quindi, lo risottolineo per tutti, dato che in rete ed in particolar modo su Facebook continuano a girare messaggi di allarme:

l'emendamento D'Alia non è più un pericolo!


Ora, però, un'altra proposta di CENSURA è nata in parlamento.

La deputata Carolina Lussana (qui la sua scheda su camera.it) della Lega Nord ha proposto un disegno di legge per cui, passato un certo lasso di tempo da un processo penale, dal web dovranno essere rimossi tutti i riferimenti a questo (compresi indicizzazione e cache dei motori di ricerca).

Secondo la Lussana, infatti, non sarebbe giusto per una persona condannata, ad esempio 10 anni prima, una volta scontata la pena, avere il proprio passato memorizzato su internet ed accessibile a tutti. Quindi queste informazioni dovranno scomparire.
Dovranno scomparire anche se vere. Essì, perché se fossero false ci penserebbe la legge attuale a tutelarli; una diffida o una citazione per calunnia ed il problema sarebbe risolto. Ma quando la notizia è vera... beh, bisogna cancellarla :/.


Ora, senza prenderci troppo in giro, anche questa mi sembra proprio una "legge ad personas". Chi più di un politico non vorrebbe cancellato il proprio passato, soprattutto per avere la possibilità di riciclarsi?

Beh, vediamo come andrà a finire...


Comunque, tante volte passasse la legge, il mio sito maury.it si trasferirà su un server estero, fuori dalla giurisdizione italiana (il mio blog lo è già) e, tante volte venissero introdotti dei filtri sui DNS, come già è accaduto per Pirate Bay, basterà utilizzare dei server DNS esteri, tipo gli ottimi OpenDNS, per poter accedere senza problemi. Al limite scomparirà il mio nome, sostituito esclusivamente dal nick.
Questo giusto per dimostrare che i nostri politici non l'hanno ancora capito, ma non è una cosa molto semplice bloccare internet. Rendergli la vita un po' complicata forse sì, ma bloccarlo (e/o censurarlo) è una cosa quasi completamente fuori dalla loro portata.


Per finire vi propongo questo video in cui l'ottimo Marco Travaglio commenta il disegno di legge punto per punto.



Alcuni link:

La proposta di legge.
Versione html:
Versione PDF:

Il testo completo dell'intervento di Marco Travaglio.

L'articolo dal blog di Antonio Di Pietro.

L'articolo dal blog di Andrea Sacchini.

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lunedì 31 marzo 2008

Cosa penso del non voto

Visto che la scritta "Io non voto" compare sempre maggiormente, sia nella vita reale sia nel web, vorrei dire qualcosa in proposito. (Anzi, l'ho già detta, dato che questo post proviene direttamente da un commento che ho lasciato nel blog del mio amico Andrea.)


Penso che il voto sia libero in tutte le sue forme e ognuno abbia il sacrosanto diritto, se vuole, di mantenerlo segreto.

Dico solo la mia.
Ritengo che rinunciare al voto sia un gran bel peccato. Spesso sono tentato anch'io, ma non nascondo che non mi sentirei tranquillo... soprattutto se l'Italia andasse poi in mano al "più peggio".

Io la vedo molto similmente a Marco Travaglio, così come ha scritto in una lettera indirizzata ad Antonio Di Pietro.

http://www.antoniodipietro.com/2008/03/dichiarazioni_di_voto_marco_tr.html

Cito qui le sue parole:
"penso che l’astensione – da cui sono stato a lungo tentato – finisca col fare il gioco della casta, anzi della cosca. Il non voto, anche se massiccio, non viene tenuto in minimo conto dalla partitocrazia: anche se gli elettori fossero tre in tutto, i partiti se li spartirebbero in percentuale per stabilire vincitori e vinti. E infischiandosene degli assenti, che alla fine hanno sempre torto. Dunque penso che si debba essere realisti, votando non il «meno peggio», ma ciò che si sente meno lontano dai propri desideri."

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