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domenica 7 ottobre 2007

Il raggio verde


La prima volta che ho sentito parlare del raggio verde è stato quando avevo 14-15 anni. Questo fenomeno ottico era narrato nel romanzo di Emilio Salgari del ciclo dei Pirati della Malesia (Sandokan) "Il re del mare". Alcuni dei protagonisti del libro (mi sembra fossero Yanez e Sumatra), durante la navigazione nell'Oceano Indiano, osservano il tramonto per riuscire a coglierlo. Avviene, infatti, per alcuni istanti (spesso qualche frazione di secondo) appena il Sole scende sull'orizzonte ed è osservabile soprattutto dalle latitudini prossime all'equatore (ma per fortuna non solo).

Ancora prima di Salgari, Jules Verne ne intitolò un suo romanzo.

Ancora oggi, per molte persone che ne hanno sentito parlare, il raggio verde rimane un mito. In realtà il fenomeno ottico è reale e purtroppo pochi fortunati sono riusciti ad osservarlo.


Il raggio verde è dovuto principalmente al fenomeno della rifrazione atmosferica. Avviene al tramonto poiché, naturalmente, lo strato d'aria attraversato dalla luce solare è più spesso e la separazione dei colori da parte della rifrazione diventa così più evidente.


Clickando sull'immagine potrete vedere un bel filmatino (1,1 MB) del fenomeno osservato dall'Italia (maggiori info sul filmato)


A volte, ma molto più raramente, il raggio verde è osservabile anche al tramontare della Luna piena.



Fonte immagini: APOD - Astronomy Picture Of the Day

Maggiori informazioni:
http://astrocultura.uai.it/avvenimenti/raggioverde.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Raggio_verde
http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/ap070129.html
http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/ap050826.html
http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/ap040321.html
http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/ap021110.html

Piccola curiosità: Nel 2000 Michele Santoro intitola "Il raggio verde" una sua trasmissione su RAI 2.

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2 Commenti:

Alle 10 ottobre, 2007 11:34 , Blogger Paolo ha detto...

Non è in topic, ma permettimi di segnalarti questo articolo:

http://www.dynamick.it/google-earth-costellazioni-920.html

potrebbe essere un mezzo interessante per affascinare i visitatori dell'osservatorio, magari quando è brutto tempo e non è possibile andare in cupola :-)

Ciao, Paolo.

 
Alle 10 ottobre, 2007 11:48 , Blogger Maurizio Antonelli ha detto...

Molto bello.
Grazie della segnalazione ;).

 

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