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mercoledì 29 aprile 2009

L'onorabilità del Parlamento

Il 10 ottobre scorso doveva andare in onda un servizio de "Le Iene" in cui Matteo Viviani scopriva che su ben 50 parlamentari, a cui con un piccolo stratagemma era riuscito a prelevare del sudore, ben 16 avevano fatto uso di droghe; per l'esattezza 12 di cannabis e 4 di cocaina.

I risultati sarebbero stati presentati in maniera esclusivamente statistica e totalmente anonima. Gli stessi autori del programma hanno assicurato che neanche loro hanno conservato informazioni sull'identità dei parlamentari sottoposti al test.

Il gup Maria Antonietta Ciriaco ha emesso la condanna a 5 mesi e 10 giorni per l'autore e papà del programma di Italia 1, Davide Parenti, e per l'inviato Matteo Viviani. Pena che poi è stata convertita in ammenda pecunaria di € 15.192.
L'accusa è stata di Violazione della Privacy e poi la motivazione della condanna: "... conseguenza che ogni membro del Senato o della Camera dei Deputati, nonché la istituzione parlamentare, ha subito un nocumento alla sua immagine pubblica ed onorabilità".

Personalmente non sono un grande fan dei politici e non vedo come si possa ledere un'onorabilità che reputo già ai bassifondi della indecenza per ben altri motivi rispetto all'uso di droghe. Ma queste sono considerazioni assolutamente personali.

E comunque, il servizio non è mai andato in onda, bloccato poche ore prima della trasmissione dal Garante alla Privacy, il professor Pizzetti.


Questo servizio illustra bene il fatto.



Ora, dato che Le Iene avevano fatto già un servizio simile con alcuni ragazzi in discoteca (servizio andato in onda il 24 novembre 2005 ed il 5 giugno 2006) e nessuno li aveva messi sotto accusa, verrebbe veramente da chiedersi se è vero che La Legge è Uguale per Tutti.

E poi, da cittadino ed elettore che con il mio voto metto lassù in Parlamento questa gente, penso che i Parlamentari debbano rispondere a noi cittadini per tutto quello che fanno, sia nel pubblico sia nella vita privata. In fin dei conti sono strapagati anche per questo.
Mettiamo a caso un Parlamentare che si fa portabandiera della famiglia e dei suoi valori e grazie a queste posizioni viene eletto; poi viene fuori che "cornifica" il o la coniuge e se ne va a fare le sue belle serate brave in qualsiasi posto, penso che sia giusto che gli elettori lo sappiano; che la cosa non venga taciuta/censurata a nome della Privacy.

Così come pretenderei di sapere se uno di questi fa uso di droghe. Non tanto per questioni di contrarietà, senza entrare nel merito se sia giusto o no il proibizionismo; ma più che altro perché nel momento in cui ha acquistato una qualsiasi sostanza illecita, questo "signore", che poi dovrebbe votare leggi tipo le antimafia o le riforme della giustizia, va contemporaneamente a finanziare un mercato X-ardario (con X decisamente grande) in mano ad organizzazioni criminali quasi sempre di stampo mafioso, se non addirittura internazionali.
Bell'affare, vero? Questa gente deve rispondere in pubblico delle proprie azioni. Non la Privacy...
Noi italiani abbiamo il diritto di sapere bene chi sono le persone che poi andremo a votare.

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4 Commenti:

Alle 29 aprile, 2009 17:31 , Blogger Andrea Sacchini ha detto...

>Questa gente deve rispondere in pubblico delle proprie azioni. Non la Privacy...

Beh, che aggiungere? E' la famosa questione dei due pesi e delle due misure. Alla faccia del famoso cartello che si vede nelle aule di giustizia...

 
Alle 29 aprile, 2009 18:28 , Blogger Maurizio Antonelli ha detto...

Guarda, mi dispiace doverti dare ragione, perché se non ho la minima fiducia nella politica, ne avevo ancora un po' nella giustizia :/; ma a quanto pare è proprio come dici tu: due pesi due misure.

 
Alle 04 maggio, 2009 12:07 , Anonymous Lina Petrini ha detto...

Niente di nuovo all'orizzonte...la cosa peggiore è che certe notizie non fanno notizia, ma ne fa molta e molta di più quella legata al gossip di ogni specie. L'indignazione seguita dall'azione non è nel dna degli Italiani ? Mah! Non so. Forse è stato usato narcotico puro e nel modo più subdolo possibile!

 
Alle 04 maggio, 2009 12:12 , Blogger Maurizio Antonelli ha detto...

Hai ragione perfettamente Lina. Purtroppo siamo un popolo che si indigna troppo poco, distratto di solito da cose molto futili.

 

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