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mercoledì 19 aprile 2006

Stop ai costi di ricarica dei cellulari

Articolo aggiornato l'ultima volta il 17-5-2006.

Su Punto Informatico di due giorni fa è stata segnalata una petizione per chiedere l'eliminazione della commissione sulle ricariche dei cellulari. È una cosa che esiste solo in Italia ed in pochi altri paesi e soprattutto le compagnie telefoniche fanno pagare questa quota senza dare nulla di concreto in cambio.

L'articolo è qui.

Se siete interessati a firmare la petizione, invece, la trovate qui.

Aggiornamento del 5-5-2006: Sempre su Punto Informatico è passata la notizia che la Comunità Europea ha preso in esame il caso... Vedremo che succede.

Aggiornamento del 16-5-2006: L'appello naturalmente, non chiedendo nessun tipo di autenticazione dei firmatari, non ha alcun valore legale, ma solo quello di sondaggio statistico. La cosa la fa notare Paolo Attivissimo in questo post nel suo blog. Nel post tra i commenti ne trovate anche uno mio, che a differenza degli altri, cerca un po' di difendere Beppe Grillo dalle critiche che gli sono mosse (lo trovare cercando con la relativa funzione del vostro browser la parola "maury" nella pagina del post; è più o meno tra i primi dieci commenti). Riguardo alla petizione io l'ho firmata più che volentieri, dato che sono sempre stato favorevole ad una trasparenza più alta da parte dei colossi della telefonia. Nonostante qualcuno parli di rischio spam, penso che firmare non costi nulla ed io la mia opinione la voglio sempre esprimere...

Aggiornamento del 17-5-2006: Nei commenti del post di Attivissimo se ne stanno dicendo di tutti i colori. Sono state inserite addirittura critiche all'operato dell'autore della petizione ed alla sua reputazione. Non entro in merito alle sue idee politiche e ai metodi con cui le espone, mi sembra che Wikipedia sappia difendersi benissimo da sé. Però trovo che la petizione non sia pericolosa come dichiarano molti. Dubito che l'autore voglia rischiare di andare incontro a querele per violazione della privacy. Riguardo al valore legale, naturalmente, la petizione non può averne, ma da qui a dire che non serva a nulla ci sono diversi oceani di mezzo. Ricordo a tutti che associazioni come Amnesty International riescono a fare cose incredibili con petizioni senza alcun valore legale... Io ho firmato. Non mi è costato nulla e se un giorno accadrà qualcosa in meglio riguardo all'argomento della petizione diciamo che un minimo di merito è anche mio che mi sono schierato.
Come dice lo stesso Paolo Attivissimo nel suo post: "La petizione, insomma, non è pericolosa per chi vi aderisce, ma al tempo stesso non ha valore legale e può essere considerata al massimo come un sondaggio d'opinione. Ha inoltre l'effetto positivo di portare all'attenzione del pubblico una questione che molti, finora, hanno probabilmente tralasciato di considerare."
Quindi eviterei di parlare di inutilità. Già il fatto di fare informazione mi sembra una gran cosa.

4 Commenti:

Alle 20 aprile, 2006 10:06 , Anonymous Anonimo ha detto...

Sarebbe interessante indire anche una petizione che blocchi le pubblicità ingannevoli degli operatori telefonici riguardo ai prezzi, tipo quella segnalata da Salvatore qualche tempo fa

http://www.salvatore-aranzulla.com/?p=525

 
Alle 10 giugno, 2006 17:51 , Blogger eurocitoyen ha detto...

credo che Paolo dovrebbe rivedere un attimo il suo servizio antibufale:
la petizione ha cmq dato uno scossone:

(ANSA) - ROMA, 3 GIU - Antitrust e Agcom mettono sotto esame i costi di
ricarica delle prepagate per i cellulari: esultano i consumatori, gestori
sulla difensiva. Per la 1/a volta le 2 Authority non si limiteranno a
scambiarsi pareri non vincolanti ma faranno indagini congiunte, e annunciano
una 'sentenza' nei prossimi mesi. 'Cosa buona e giusta, anche se in grave
ritardo', dice Federconsumatori. 'I prezzi sono crollati negli ultimi 12
mesi' afferma invece Vodafone. 'Ci sentiamo nelle regole' il commento di
Telecom.

 
Alle 16 novembre, 2006 02:56 , Anonymous Anonimo ha detto...

Basta con i costi di ricarica del cellulare!
Basta con lo scatto alla risposta per i telefoni cellulari e quelli fissi!
Basta con il canone Telecom!
A mio parere tutto questo significherebbe buttar via dei soldi per far riempire le tasche ai soliti furbi dei gestori di telefonia che ogni volta se ne inventano una per prendere sempre più soldi ai loro clienti che pagano pagano pagano a caro prezzo per avere dei servizi.
Leviamogli il vizio di fare i furbi, come? PROTESTANDO AD ALTA VOCE ATTRAVERSO OGNI MEZZO DI INFORMAZIONE DISPONIBILE PER DIRE BASTA A QUESTO MAGNA MAGNA.
Solo in Italia potevano succedere certe cose!
Spero presto che tutte le Autorità Competenti per materia scese in campo di battaglia boccino con un provvedimento efficace ed inappellabile il comportamento di queste società con un "NO SECCO" a tutti questi pagamenti ingiustificati e che obblighino queste a rimborsare anche tutti i soldi ai loro clienti, ovviamente con gli interessi dovuti. Avanti tutta con la petizione delle firme per dire no a questo magna magna!

 
Alle 04 dicembre, 2007 18:40 , Anonymous Anonimo ha detto...

Fondamentale è stata la spinta mediatica del noto portale d’informazione

Grazie a Italymedia.it aboliti i costi di ricarica
L’iniziativa era partita dall’impegno di un intraprendente studente che ha indetto una petizione che ha raggiunto quota 800.000 firme


Quando da qualche mese a questa parte gli utenti delle varie compagnie di telefonia mobile si accingono a caricare la carta prepagata corrispondente al proprio numero telefonico vengono subissati da raggianti ed entusiaste vocine automatiche o da uno sventolìo di pubblicità adescanti e convincenti, che ricordano come tutto il costo di una ricarica corrisponda a reale traffico telefonico, lasciando trapelare manifestamente che quella grave ingiustizia perpetrata per anni a danno dei consumatori che era rappresentata dai costi fissi di ricarica è finalmente stata abolita. La voce con magistrale enfasi oratoria o le sfavillanti e calamitanti pubblicità si sforzano di ostentare meriti inesistenti appalesandosi artefici di un epocale cambio di rotta verso gli interessi dei fruitori del servizio che comportano inevitabilmente un sacrificio deliberato e doloroso da parte dei “poveri” gestori, spingendo e imprigionando nelle paludi dell’inganno i meno avveduti tra gli utenti. Ma, anche se la maggior parte di chi è costretto ad avvicinarsi al servizio di ricarica per poter utilizzare il telefono cellulare conosce perfettamente la genesi dello storico provvedimento che ha condotto all’abolizione del disdicevole dazio, ci sembra opportuno rammentarla ai più labili di memoria. Ed è bene chiarire che, pur se il tutto si è raggiunto con una delibera governativa, se non ci fosse stata una vigorosa spinta popolare, probabilmente il costo fisso in questione scivolerebbe ancora bellamente nelle casse voraci dei gestori, in netta controtendenza con la linea tracciata e seguita nel resto d’Europa.
Il tutto è partito dalla lodevole iniziativa di uno studente, Andrea D’Ambra, che ha profuso energie incommensurabili impegnandosi nell’avviamento e nella gestione di una mastodontica macchina organizzativa finalizzata ad una petizione che ha raggiunto l’incredibile traguardo di circa 800.000 firme. Sarebbe stato in verità impossibile il conseguimento di un obiettivo tanto clamoroso, senza l’apporto fondamentale di alcuni strumenti mediatici di cui il promotore si è avvalso lungo l’arduo e tortuoso tragitto. A partire dalla spinta informativa del comico Beppe Grillo e del suo gettonatissimo blog che ha dedicato ampi spazi all’iniziativa. Ma decisivo è stato l’apporto propulsivo del Portale dell’Informazione Nazionale Italymedia.it e del suo direttore Antonello De Pierro che ha sostenuto e nutrito la divulgazione del progetto avvalendosi anche delle frequenze della nota emittente radiofonica Radio Roma di cui è uno storico conduttore. Il giornalista, che è anche presidente del giovane movimento “L’Italia dei Diritti” così si è espresso sull’argomento: “I consumatori italiani dovranno per sempre essere grati a questo eroico e fenomenale studente, ed è davvero biasimevole il fatto che un simile risultato non abbia tratto linfa vitale da un impegno forte degli organi rappresentativi, istituzionalmente deputati alla presentazione e alla promulgazione di leggi, che nel frangente si sono dimostrati clamorosamente miopi e distratti”.

 

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