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lunedì 20 febbraio 2006

Spettacolo di alto livello... altro che calcio

Girando i canali in televisione mi fermo spesso a guardare le gare olimpiche di Torino 2006. Rimango affascinato dallo spettacolo che stanno proponendo questi sport, sconosciuti alla maggior parte delle persone.

La TV di stato sta, infatti, proponendo scene che vanno da sciatori che saltano a decine di metri di altezza dal trampolino a partite di Hockey, che seppur può sembrare uno sport un po' grezzo, a guardarlo meglio mostra l'abilità dei giocatori sui pattini... praticamente si muovono sui pattini con la stessa naturalezza con cui io mi muovo correndo.

E che dire poi delle gare di ballo sui pattini da ghiaccio. Questi atleti dimostrano delle abilità quasi fantascientifiche.

Insomma, sono d'accordo nel dire che lo sport è inquinato dal giro di soldi, dal giro dei diritti televisivi e degli sponsor. Ma guardiamolo per quello che è: un gioco per chi lo pratica, un enorme spettacolo per chi ha il piacere di vedere degli atleti di così alto livello.

Guardando proprio ieri sera la gara di ballo sui pattini, dove a causa di tensione psicologica e difficoltà dei numeri ci son state anche diverse cadute, mi è venuta da fare questa riflessione:

Ma perché il calcio va così di moda e alcune delle discipline che stiamo vedendo a Torino 2006 sono pressoché sconosciute? I mass media naturalmente propongono le competizioni che garantiscono maggior audience, ma sto parlando proprio ai telespettatori: come fate a rimanere incollati per due ore davati a partite di calcio, molto spesso anche noiose, e a non richiedere a gran voce più spazio per altri sport molto più belli da vedere?

Le prestazioni che ho visto ieri nel ballo latino-americano sui pattini hanno dato prova di richiedere delle capacità fisiche e coordinative di altissimo livello. Senza voler offendere nessuno, per carità, ma la prima cosa che mi verrebbe da dire è che il calcio, a confronto con queste altre discipline, è uno "sport per handicappati". Forse esagero, ma stando nel mondo dello sport nel mio piccolo, non posso non far notare che lo sport più popolare in Italia è di una banalità enorme a confronto con altre discipline sportive. Tutto questo lo dice uno a cui il calcio piace, sia da giocare che da vedere...

Ma forse noi italiani siamo troppo tradizionalisti e anche troppo esaltabili dalle banalità per riuscire ad evadere minimamente dagli schemi culturali a cui siamo abituati.

2 Commenti:

Alle 24 febbraio, 2006 14:42 , Anonymous Anonimo ha detto...

anch'io generalmente non rimango volentieri davanti al televisore: odio il calcio, il grande fratello e tutto il resto della tv spazzatura ... salvo rare eccezioni !!!
Sto seguendo con molto entusiasmo le olimpiadi Torino 2006
( e' vero, ALTRO CHE CALCIO )...
E mi chiedo: gli italiani preferiscono "subire" molti dei
programmi televisivi perche' vogliono dimenticare politica, cultura, societa'?
Oppure lo "status" attuale ci fa dimenticare quali sono i "valori" fondamentali che guidano le nostre scelte ( anche televisive ) ?
siamo alle porte di un altro evento, i mondiali di calcio ( unico evento calcistico per me degno di attenzione ), ma "grazie" a sky, solo pagando potremmo seguire le partite dove scenderanno in campo i calciatori di tutti i continenti ; mi auguro almeno che non ci sia data la possibilita' " gratis " di vedere totti "sputare" davanti a tutte le televisioni del mondo!!!

 
Alle 25 febbraio, 2006 14:18 , Anonymous Anonimo ha detto...

Neanche io, come Antonella, rimango volentieri davanti alla tv. Ha ormai raggiunto livelli di insulsaggine quasi grotteschi. Qualche tempo fa il quotidiano La Voce di Romagna ha pubblicato un mio breve articolo su questo argomento che è ancora reperibile in questa pagine del mio sito

http://digilander.libero.it/andrea_sacchini/articoli.htm#nulla

Ciao a tutti.

 

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